Mentre si rincorrono voci e smentite riguardo un presunto terzo capitolo, arriva su PC The Last of Us Part II Remastered, colmando il gap narrativo con PlayStation. Un ottimo motivo per non fantasticare sul futuro e concentrarci sul presente.
Sviluppatore / Publisher: Naughty Dog LLC, Nixxes Software, Iron Galaxy Studios / PlayStation Publishing LLC Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18+ Disponibile su: PC (Steam, Epic Store), PlayStation Data d’uscita: già disponibile
Sono passati due anni e un pugno di giorni da quel 28 marzo 2023 che vide Sony attraversare il Rubicone del gaming portando uno dei giochi più sacri e intoccabili dell’ecosistema PlayStation, simbolo della superiorità narrativa ed esclusiva della casa nipponica, sui nostri amati PC. Arrivava così The Last of Us Part I sulle macchine Windows, e proprio come Cesare non riscosse grandi consensi da parte del Senato romano, anche Nixxes Software, alfiere delle conversioni impossibili, non fu accolta a braccia aperte al day one, con diversi utenti che lamentavano instabilità, mancanza di ottimizzazione e vari bug a rovinare l’esperienza.
Va sottolineato che le nostre prove sono sempre state più che positive, al netto di tempi importanti per la generazione degli shader e un fastidioso crash al primissimo avvio. La casa olandese comunque ha saputo riportare l’ordine a stretto giro di patch, regalandoci la miglior versione delle avventure di Ellie e Joel. Comprensibile però provare una certa ansia durante l’installazione del secondo capitolo dell’iconica saga ideata da Naughty Dog: The Last of Us Part II Remastered. Filerà tutto liscio?
Generazione degli shader sotto il minuto in tutte le condizioni, nessuna traccia di bug, glitch o poligoni ribelli
THE LAST OF US PART II REMASTERED, IL CICLO DELLA VENDETTA
La trama di The Last of Us Part II Remastered è imperniata sulla vendetta. Una vendetta che a sua volta genera una nuova vendetta, in un circolo vizioso che potrebbe non finire mai, se non fosse per quel raggio di sole capace di squarciare le nubi dell’odio. Vediamo cosa ci aspetta con un brevissimo recap di quanto accaduto finora: nel primo capitolo, un bel giorno un fungo malefico sparge spore in grado di infettare gli esseri umani trasformandoli in zombie psicopatici; inizia così il classico scenario da fine del mondo con città in rovina e caos imperante, in un Black Friday dell’Apocalisse nel quale la merce in saldo è la vita.
Joel tenta disperatamente di fuggire dalla città con sua figlia Sarah, ma un soldato apre il fuoco e la piccola viene colpita a morte, spegnendosi tra le sue braccia. A distanza di vent’anni, lo ritroviamo a contrabbandare e vivere alla giornata, sopravvivendo come può in un’America ridotta a un enorme set di 28 Giorni Dopo.
L’eccellente storia ci accompagna in un’ordalia di brutale ultra violenza e azione senza sosta.
La pace ovviamente non è destinata a durare. Durante una delle solite pattuglie per tenere alla larga gli infetti, Joel e il fratello soccorrono una ragazza e la scortano al suo rifugio. Pessima idea: Abby, questo il suo nome, è la figlia del chirurgo che Joel ha ucciso all’ospedale e non è dell’idea di lasciar correre, nonostante, a conti fatti, gli debba la vita. Ellie giunge sulla scena giusto in tempo per vedere il suo salvatore massacrato a colpi di mazza da golf, e il giorno seguente lascia il villaggio decisa a ripagare Abby con la stessa moneta. Tuttavia, come disse Confucio con la celebre “prima di intraprendere il viaggio della vendetta, scava due fosse”, non ci saranno vinti né vincitori. Ciò che il filosofo cinese ignorava, però, è che avremmo avuto per le mani un gioco spettacolare.
AZIONE SERRATA PRIMA DI TUTTO
Non curatevi del review bombing dovuto alle preferenze affettive di Ellie come se il gioco ruotasse attorno a ciò, e nemmeno di chi, credendosi la reincarnazione di Platone, vede The Last of Us Part II come un’opera dai temi talmente maturi da non poter esser considerata strumento di intrattenimento.
Il motore fisico rende ogni colpo dolorosamente tangibile, aumentando l’impatto emotivo dei combattimenti
Cadere nelle loro mani significherebbe venir massacrati con una brutalità vista solo in The Outlast Trials, ma non abbiamo piombo per tutti dunque è bene di tanto in tanto prodigarsi in uccisioni stealth, con finishing move che cambiano a seconda del protagonista. A tutto ciò si aggiungono sezioni platform ben studiate, nelle quali Ellie e Abby si destreggiano tra salti, arrampicate e scalate, lontane dalla perfezione del parkour e spesso goffe e scoordinate, a ricordarci che non sono eroine da videogame ma semplici sopravvissute. Avete letto bene, “Ellie e Abby”: non solo giocheremo anche nei panni dell’assassina di Joel, ma a un certo punto ci chiederemo persino se siamo ancora dalla parte giusta.
COSÌ DIVERSE, COSÌ UGUALI
Uno degli elementi più geniali di The Last of Us Part II è il parallelismo tra le due giovani donne, reso ancor più potente dall’esperienza diretta della storia attraverso entrambe le prospettive. Controlleremo ora l’una, ora l’altra, e questo alternarsi di punti di vista non è solo una trovata narrativa, ma un vero e proprio esperimento empatico per spiegare che, in un mondo in ginocchio come quello del gioco, nessuno è davvero buono o cattivo, e la giustizia può avere mille sfumature.
Questo concetto si estende anche alle varie fazioni, tutte pronte a combattere per una giusta causa senza chiedersi se non sia giusta solo per loro. Oltre alle famose Luci incontreremo il Washington Liberation Front, gruppo paramilitare in cui opera Abby e che ha trasformato Seattle in un regime dittatoriale, e i Serafiti, una setta di invasati che vorrebbe purificare il mondo dalla tecnologia e dalla corruzione della civiltà moderna, considerata la causa della pandemia fungina.
Giocare sia nei panni di Ellie che di Abby ribalta la prospettiva e trasforma la vendetta in una lezione morale
Spesso la progressione avviene tramite la classica soluzione di enigmi in cui trovare la chiave A per aprire la porta B e recuperare l’oggetto C, ma viene data molta libertà per gironzolare e cercare oggetti collezionabili o scoprire luoghi non funzionali alla storia ma sempre teatro di violenti massacri.
UN GIOCO VERAMENTE PER TUTTI, ANCHE PER I POSSESSORI DI STEAM DECK
Nixxes si è sempre distinta per la generosa quantità di opzioni di configurazione dei propri giochi, e The Last of Us Part II Remastered non fa eccezione, garantendo una vasta gamma di impostazioni per accessibilità visiva, uditiva e motoria, nonché ben sei livelli di difficoltà per garantire una sfida più o meno impegnativa.
Senza Ritorno è una sfida roguelike perfetta per chi vuole mettere alla prova le proprie abilità
La rigiocabilità è garantita dalla modalità Senza Ritorno, dal gameplay roguelike in cui affrontare una serie di scenari generati proceduralmente ispirati al gioco principale, con numerose ondate di attacco da respingere prima dello scontro finale. Personaggi sbloccabili e skin alternative, compresa quella ricevuta in omaggio qualora ci si collegasse al PlayStation Network, dovrebbero tener tutti incollati al monitor per lungo tempo, rendendo The Last of Us Part II Remastered imperdibile a prescindere dal vostro genere preferito di videogame.
In Breve: Nixxes Software alza nuovamente l’asticella con The Last of Us Part II Remastered, un capolavoro tecnico, narrativo e action. Il motore fisico dona al combattimento un realismo viscerale, mentre texture e modelli elevano ambientazioni ed espressioni degli attori a livelli cinematografici. La storia, da vivere attraverso i diversi punti di vista delle due protagoniste, terrà sulle spine fino ai titoli di coda, mentre la modalità roguelike Senza Ritorno offrirà nuove sfide ai giocatori più esigenti. Le numerose configurazioni grafiche e di accessibilità consentiranno a tutti di vivere le avventure di Ellie e Abby. La miglior versione della saga partorita da Naughty Dog è senz’ombra di dubbio questa.
Piattaforma di Prova: PC / Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Installazione corposa di oltre 120 Giga. Shader calcolati molto velocemente a prescindere dalle impostazioni grafiche. Di default mi ha proposto il dettaglio grafico Max, secondo solo a Max+, e tutto è filato liscio anche se poi sono sceso a Med più che altro per precauzione, trattandosi di un gioco action in cui un tentennamento a video può far la differenza tra la vita e la morte. Ottimo supporto per il DualSense. Sulla Steam Deck si gioca con tutto al minimo, ma va sottolineato che la qualità di luci e texture è eccellente, dunque eventuali tagli ai dettagli estetici non pesano più di tanto.