This War of Mine : Stories - The Last Broadcast - Recensione

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Pogoren è ormai ridotta a un ammasso di macerie. I palazzi ancora in piedi sono diroccati, un triste ricordo di quello che erano un tempo. Sono abbandonati al loro destino, così come i pochi civili ancora rimasti in città. Le risorse scarseggiano, le strade sono un ricettacolo di pericoli e l’inverno con la sua ondata di freddo aggiunge un ulteriore peso a una situazione già drammatica. Le cose potrebbero andare peggio? Forse sì…

DIFFICILE SOPRAVVIVERE

This War of Mine è sicuramente uno tra i più interessanti e riusciti “survival game” prodotti in questi ultimi anni. Un titolo che evita gli scenari post-apocalittici che spesso caratterizzano produzioni del genere per optare per un approccio più realistico, ispirandosi all’assedio di Sarajevo nella prima metà degli anni ’90. A quattro anni di distanza dal lancio, e dopo due pacchetti aggiuntivi (The Little Ones e Father’s Promise) di ottima qualità, 11 bit studios propone un nuovo contenuto scaricabile che aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà al già ampio spettro di problemi che i giocatori hanno imparato a conoscere. The Last Broadcast narra le vicende di una coppia di protagonisti, Malik ed Esma, che deve fare i conti con una rilevante limitazione di natura fisica. Come se tutti gli orrori della guerra non fossero una preoccupazione sufficiente, Malik si trova infatti impossibilitato a svolgere la maggior parte delle attività che potrebbero contribuire alla sopravvivenza a causa di un serio problema di salute. La necessità di utilizzare una stampella per muoversi riduce le sue capacità di spostamento, limitando il suo raggio d’azione a un solo piano della casa. Per questo motivo è Esma a dover costruire buona parte delle attrezzature, a recuperare i materiali, a interagire con tutti gli eventuali visitatori e, soprattutto, ad affrontare le pericolose fasi di esplorazione notturna. La presenza di un solo personaggio “attivo”, costringe a studiare diverse strategie, con una pianificazione delle azioni che tiene conto della necessità di mantenere il giusto equilibrio tra riposo e cose da fare. Il quantitativo di risorse disponibile all’inizio della partita, fortunatamente abbastanza generoso, permette un avvio non troppo traumatico, ma già giunti al quarto o quinto giorno di gioco appare evidente come la sfida sia piuttosto ardua da portare a termine.

La presenza di un solo personaggio “attivo” costringe a un cambio di strategia

Oltre a nuove ambientazioni da esplorare (e da razziare di qualunque oggetto utilizzabile), la novità più rilevante di The Last Broadcast è la possibilità di trasmettere veri e propri bollettini radio per tenere aggiornata la popolazione di eventuali sviluppi sul fronte bellico. Ogni informazione, recuperata da Esma grazie ai dialoghi con i vari NPC presenti, appare in uno speciale menù e può essere diffusa o meno da Malik. Le notizie variano per tipologia, e possono spaziare dalla segnalazione della posizione di un cecchino fino ad annotazioni di carattere economico relative all’invio di rifornimenti o allo scarseggiare di una particolare materia prima. Tutte le trasmissioni hanno un impatto sull’ambiente di gioco e contribuiscono a modificare in maniera più o meno sensibile l’ecosistema che ci circonda. In alcuni casi, gli effetti saranno di natura “pratica” (il valore delle merci in fase di baratto, ad esempio), mentre in altri i risultati delle nostre azioni potrebbero anche portare a salvare la vita di alcune persone.

COSA SCELGO?

The Last Broadcast eredita da This War of Mine buona parte delle meccaniche di gioco, il suo comparto tecnico e l’atmosfera generale in cui si sviluppa l’avventura. Il senso di oppressione che si respira tanto nelle fasi diurne che in quelle notturne è un compagno sempre presente, e unito alla costante sensazione di pericolo crea un mix tutt’altro che rilassante.

The Last Broadcast eredita da This War of Mine buona parte delle meccaniche di gioco

Il team di 11 bit studios non vuole indorare la pillola, e ci trasporta in un ambiente duro e complesso. Le difficoltà di carattere morale di fronte a particolari decisioni si affiancano a quelle più prettamente ludiche, con una struttura che richiede attenzione per essere padroneggiata al meglio. Il quantitativo di opzioni a disposizione non è poi così elevato, ma è l’incrocio di tutte le variabili (stanchezza, malattie, fame, risorse limitate, imprevisti vari) a complicare la vita e a costringere a un’attenta pianificazione. Anche considerando la presenza di un sistema di salvataggi (in caso di morte è possibile riprendere la partita dalla giornata precedente al decesso), raggiungere sani e salvi la fine del conflitto è un’impresa che regala grandi soddisfazioni e che può essere conquistata solamente a costo di rinunce, fatica e qualche sofferenza.

The Last Broadcast è un DLC che merita un’ampia promozione. Non stravolge le dinamiche dell’avventura base, ma grazie alle sue premesse (uno dei due protagonisti limitato nei movimenti) costringe ad adottare un approccio leggermente differente. Chi ha apprezzato This War of Mine ritroverà la stessa atmosfera e la medesima qualità, mentre chi non ha mai visitato la città di Pogoren dovrebbe prendere in seria considerazione l’intero pacchetto (gioco più season pass), acquistabile a un prezzo tutto sommato più che abbordabile. A patto, ovviamente, di essere pronti ad affrontare una sfida dura sotto ogni punto di vista.

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Pro

  • Atmosfera coinvolgente.
  • Qualche novità nella struttura.

Contro

  • Potrebbe risultare “pesante” per qualche giocatore.
8.3

Più che buono

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