Occhi sbarrati, fissi sulla prossima curva, accecati dagli ultimi raggi del sole al tramonto, dorati e gloriosi
Le mani cominciano a tremare, la sensazione di velocità, già travolgente in terza persona raddoppia i suoi effetti psichedelici, il vento suona incessante e sordo nelle orecchie, straordinariamente realistico. È tutta un’altra esperienza, fluida, amniotica, finalmente sensata e catartica. La fisica passa in secondo piano, si gode dell’immediatezza della sterzata, rapiti dall’esperienza sensoriale.
è tutto finto, prevedibile, a meno di correre in determinate condizioni
LA STRADA PANORAMICA DI TT ISLE OF MAN
L’habitat del motociclista non è solo l’Isola di Man, come scopriremo in una carriera dalla struttura semplice ma intrigante, a calendario, per una rincorsa lunghissima verso il Tourist Trophy, tra gare classiche (contro IA abbastanza elementari) e time trial, contratti da firmare e obiettivi da conseguire. Sono soprattutto i tracciati irlandesi a lasciare di stucco per bellezza e design (tutti parte di un’unica macro-ambientazione liberamente esplorabile in una modalità dedicata), per un colpo d’occhio che attraverso l’illuminazione esalta i colori della natura, filtrando attraverso gli alberi e distraendo da un motore grafico in sé tutt’altro che miracoloso ma abbastanza solido da stupire, soprattutto sparato nelle retine a 300 all’ora.

La piega è gestita molto bene, cucita attorno al movimento dell’analogico, aderente come una seconda pelle.
Scogliere a picco sull’Atlantico, brughiere e villaggi, talvolta velati da un’infida nebbia, semplicemente alcuni dei migliori scenari dove far urlare una motocicletta, punto; suggestivi e unici, veri e imponenti protagonisti di TT Isle of Man 2. È chiaro che i puristi che decideranno di acquistare l’opera Kylotonn lo faranno inevitabilmente per cercare di battere la Bestia, imparando a memoria ogni curva, avvallamento, palo della luce e guardrail, puntando alla classifica mondiale e sentendosi un po’ eroi. Il richiamo della sirena, irresistibile, capace di plagiare le menti, navigando verso l’Isola per non fare più ritorno, o tornare un po’ cambiati.
IN BREVE: TT Isle of Man Ride on the Edge 2 è uno di quei seguiti che fanno arrabbiare, perché migliorano nella forma, aggiungono modalità, smerigliano la tecnica, ma non riescono a impreziosire la sostanza. Un’opera che dovrebbe essere brutale, estremamente simulativa ma che invece risulta docile, anche con gli aiuti alla guida disattivati, sbocciando solo in determinate condizioni sensoriali, visuale in soggettiva e cuffie a palla. Così l’opera Kylotonn trova un suo senso ben preciso ed emozionante, ma forse non è abbastanza.
CONFIGURAZIONE DI PROVA: PlayStation 4
COM’È, COME GIRA: L’ottimo lavoro sulla sensazione di velocità e sui panorami, con quei bellissimi colori primaverili, appagano l’occhio nonostante una conta poligonale non certo esagerata. La PS4 standard si deve accontentare di 30fps che spengono un cilindro ai bolidi.
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