A più di tre anni dal precedente capitolo, torna UFC con un quinto capitolo ricco di novità e un nuovo motore grafico: basteranno a risollevarne le sorti?
Sviluppatore / Publisher: EA Sports /EA Sports Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo online PEGI: +16 Disponibile su: PS5 e Xbox Series X|S Data d’uscita: 27 ottobre 2023
Momento intenso in casa EA Sports anche con UFC 5. Mentre WRC sta scaldando i motori in attesa dell’uscita e EA Sports FC 24 ha fatto il suo esordio, in questi giorni tocca a UFC 5 il compito di salire sull’ottagono di PS5 e Xbox. Durante la presentazione a cui avevamo assistito in anteprima a inizio ottobre le novità introdotte dal nuovo capitolo del simulatore di MMA di EA ci erano sembrate numerose, ma anche notevoli. Forse anche a causa di un approccio un po’ snob, ma dalle nostre parti le mixed martial arts e la UFC non godono di grandissima considerazione: la percezione diffusa è che sia un grande baraccone come quello del wrestling dove però si menano per davvero. E in parte è vero, ma certo riduttivo. Un approccio di questo tipo esclude l’enorme profondità della disciplina, dove si incontrano e si scontrano quasi tutte le tecniche di lotta conosciute e un singolo errore può condurre a un KO brutale e immediato. Ben, UFC 5 riesce a cogliere davvero benissimo questa complessità attraverso un gameplay che è il culmine dell’evoluzione della saga sportiva di EA Sports.
Il risultato raggiunto è frutto di una combinazione di fattori tra cui sicuramente ha inciso il passaggio a un nuovo motore grafico, il Frostbyte di EA, e a un gran lavoro di rifinitura di meccaniche e animazioni legate a ciascuno dei lottatori presenti nel roster. Gli inconttri di UFC 5 sono partite a scacchi in cui ogni colpo deve essere preceduto da un’attenta analisi di movimenti dell’avversario in cerca di un pertugio, di una mossa falsa, di un movimento azzardato. L’impatto è molto simile a quello avuto tanti (ormai tanti tanti…) anni fa col primo Fight Night su Xbox 360.
BOTTE PER TUTTI I GUSTI
Nonostante l’indubbia complessità del gioco, alimentata anche dalla grande quantità di tasti e combinazioni da tenere a mente (per fortuna resa più naturale e meno cervelklotica grazie alla rimattaura di alcune colpi), UFC 5 fa quanto in suo potere concedendo al giocatore di adattare non solo lo stile in generale, ma anche una serie di piccole e grandi variabili. Le differenze tra le tre modalità sono sensibili: si passa da combattimenti in cui è esclusa la lotta a terra a una similuzione molto più rigorosa, dove un singolo colpo può portare all’intervento del medico e al KO chiamato dal dottore. Nel mezzo c’è la modalità competitiva, giusto mix che non sacrifica la fadeltà dell’apporccio, pur concedendo una giusta dose di spettacolarità.
In ogni caso non biosgna commettere l’errore di sottovalutarlo. E non parlo del singolo incontro, dove una certa superficialità nel considerare distanze o anche solo lo stile del rivale può condurti dritto verso un calcione assestato sulla mandivola e un conseguente rapido viaggio verso il tappeto della gabbia. Questa mentalità tuttavia deve essere applicata a ogni meccanica di gioco. E non mi riferisco solo ai contratti settimanali che riproducono l’andamento reale della federazione (si inizia il 7 novembre, ma ci sono incontri generici già disponibili), attraverso cui ottenere oggetti e valuta di gioco.
Questa mentalità tuttavia deve essere applicata a ogni meccanica di gioco
COME GOCCE DI SUDORE, ECCO UFC 5
Il merito di tutto ciò va in parte ricondotto anche all’ottimo lavoro svolto dal Frostbyte nella gestione di una grandissima quantità di animazioni con pochissime incertezze e collisioni strambe. In generale tutto sembra scorrere fluido, anche le fasi a terra in cui i nuovi comandi legano le transizioni tra le posizioni basandosi sui comandi impartiti con lo stick e sulla combo di statistiche del lottatore e la sua condizione attuale: basta una singola sottomissione, eseguita al momento giusto, per ascoltare il suono del gong. Certo non tutto è perfetto: ho rilevato ad esempio una lieve latenza nei controlli che, se da un lato simula quell’istante di incertezza che spesso si nota nella UFC in tv, dall’altro stride con immeidatezza e fluidità di tutto il contesto.

Il Middleweight Champion Israel “The Last Stylebender” Adesanya è uno degli uomini copertina di UFC 5.
Rispetto all’anteprima anche il compoarto grafico mi è sembrato comunque notevole, ma meno vicino al mostruoso fotorealismo visto nella presentazione del sistema che gestisce ferite e replay. Nel complesso, però, i motivi per lamentarsi son davvero pochi, mentre tanti sono quelli per apprezzare il lavoro di re-styling svolto da EA Sports che con UFC 5 ha confezionato un gioco apprezzabile anche dal giocatore occasionale, ma dotato di ua ricca profondità che ricompenserà che vorrà studiarne e comprenderne a fondo le dinamiche, senza dimentare mai in nessun caso il rispetto e la celebrazione per la disciplina che simula.
In Breve: UFC 5 è un deciso salto avanti rispetto al passato nonché un gioco che tiene in altissima considerazione la disciplina che prova a simulare. L’approccio è profondo e richiede sia impegno che concentrazione anche nella modalità meno simulativa. Di contro sa essere molto gratificante una volta padroneggiate le meccaniche. Il passaggio a Frostbyte è stato positivo non tanto nel balzo grafico, comunque evidente, quanto nelle animazioni e nei legami che le concatenano.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, come gira: Nulla di particolare da segnalare, su PS5 non ho riscontrato rallentamenti, bug o problemi di sorta, solo una collisione strana in un colpo che ha determinato il KO in un singolo match. La grafica in generale di alto livello, anche se i replay svelano ancora movenze non troppo fluide.