Unravel Two – Recensione

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Quando nel 2015 Martin Sahlin presentò Unravel sul palco di EA in occasione dell’E3, tutta la stampa rientrò a casa portandosi nel cuore quella sincera emozione che, quasi empaticamente, il Creative Director di Coldwood Interactive era riuscito a trasmettere. Si accalcarono news piene di amore per quel piccolo Yarny di lana che, livello dopo livello, andava a raccontare una storia toccante e poetica, forse anche perdendo di vista un dato di fatto: per quanto coinvolgente, il gameplay era ridotto all’osso. Capiamoci: ho amato Unravel giocandolo con mia figlia in poche sessioni mozzafiato, ma per essere un puzzle platform le meccaniche messe sul piatto erano una manciata.Unravel Two Recensione

Quando Sahlin presentò il primo Unravel, tutti percepimmo una genuina e sincera emozione

Pochi giorni fa, in occasione della fiera losangelina e sempre durante la conferenza di Electronic Arts, l’annuncio di Unravel Two è stato seguito dalla sua immediata pubblicazione. Chi era rimasto ammaliato dalla prima iterazione ci si è fiondato come un’ape sul polline… e anche io non ho potuto farne a meno. Mi aspettavo un secondo capitolo poco dissimile, ma con mia grande – e felice – sorpresa quello che mi sono trovato tra le mani è stato un gioco riveduto e corretto, con un livello di sfida adeguato e una rivoluzione delle meccaniche che se anche di primo acchito mi ha disorientato, nel giro di pochi minuti ha saputo conquistarmi più di quanto non ci sia riuscito il suo predecessore.

#JOINTHEREVOLUTION

Se nell’Unravel originale controllavamo un singolo Yarny dotato di un filo per agganciarsi, appendersi, dondolare o tirare dalla lunghezza ridotta e, tra le cose da fare, quella di raggiungere un nuovo gomitolo con cui ripartire era tra le priorità, in Unravel Two questo escamotage è stato del tutto eliminato. Certo, nel primo era giustificato dalla sottotrama per cui un fil rouge serviva da collante al susseguirsi cronologico degli eventi, ma Sahlin e soci avrebbero potuto tranquillamente trovare il modo di mantenere la feature. Invece no: nuova storia, sincronica rispetto all’incedere del nostro protagonista, a sua volta accompagnato da un altro amico lanuginoso che si legherà a lui in maniera indissolubile, rendendo superflua la necessità di srotolare la matassa per proseguire nonostante la quantità di filo resti limitata. Si può passare da uno all’altro premendo un tasto, congelando il personaggio non attivo nell’azione che stava compiendo, tipo tenere in tensione una corda o un oggetto che altrimenti scivolerebbe.Unravel Two Recensione

La presenza di due contrappesi ha dato modo di inserire meccaniche originali per la risoluzione degli enigmi

Non solo: la presenza di due contrappesi ha dato modo di inserire meccaniche originali per la risoluzione degli enigmi ambientali, come la possibilità di fare da perno per le evoluzioni in stile Tarzan e lo sbroglio di “nodi” per liberare entrambi gli amici e permettergli di proseguire oltre. La vera differenza, però, la fanno i singoli quadri da risolvere: decisamente più accattivanti anche se meno “bucolici”. Nelle quattro ore necessarie a completare una prima run ho raccolto un centinaio di screenshot e, riguardandoli per selezionarne alcuni da inserire in questa review, mi sono accorto che solo in poche occasioni la gestione fisica dei personaggi e la loro influenza sul mondo di gioco si è ripetuta. Di fatto, il vero plus di Unravel Two risiede nella possibilità di giocarlo in co-op locale… e io non mi sono lasciato sfuggire l’opportunità di tornare nei diorami dello studio svedese con mia figlia, cresciuta abbastanza per essere una validissima spalla.

LONGEVITÀ

19 euro per quattro ore di gameplay, considerato il genere, potrebbero sembrare un po’ eccessivi… ma l’offerta di Unravel Two, rispetto a quanto proposto nel 2015, non si limita a una singola partita. Sono state introdotte le sfide a tempo, quelle da “arriva in fondo senza morire”, ma anche venti stage bonus che richiedono una grande determinazione per essere portati a termine. A volte serve la logica, ossia “come faccio a superare quell’ostacolo con entrambi?”, altre i riflessi. Giusto ieri sera mia figlia ha contato il numero di tentativi richiesti per superare uno di questi quadri e si è fermata a 58. Scrivo questa recensione con 9 ore sulle spalle che hanno fruttato la campagna principale, tutti i collezionabili e una decina di livelli bonus, che oltre alla gratificazione di essere riuscito a capire come completarli mi hanno regalato anche simpatiche personalizzazioni per i due Yarny (colore, forma della testa, occhi).

In quest’ottica, vien da sé che la piattaforma ideale su cui giocare Unravel Two sia la console, foss’anche solo perché sbloccare trofei o achievement è senza ombra di dubbio più soddisfacente che farlo su Origin, come invece ho fatto io.

BACKGROUND

Uno dei punti più criticabili di Unravel Two è quello della componente narrativa. Venendo a mancare quel background di ricordi ed emozioni sfruttati nel primo episodio in molti si sono sentiti traditi da Coldwood Interactive, che per questo secondo capitolo ha provato a raccontare la storia di due ragazzi in fuga. È vero: dal punto di vista del mordente Unravel aveva una marcia in più, ma se lo scotto da pagare per mettere le mani sulla straordinaria rivisitazione di un gameplay che aveva comunque delle frecce al suo arco è quello di accettare un canovaccio diverso, io lo accetto ben volentieri.Unravel Two Recensione

Il dipinto animato della software house scandinava resta meraviglioso da scoprire e rivivere in una seconda ru

Al contrario, comprendo che sia più difficile sposare la scelta di cambiare i toni dell’avventura, che se nel primo erano accesi e immersi nella natura della Svezia selvaggia, qui si tingono di ombre e oscurità crepuscolari, a volte ripiegando su ambienti chiusi o urbani. Nel complesso, però, il dipinto animato della software house scandinava resta meraviglioso da scoprire e rivivere in una seconda run per coglierne tutti i particolari, contribuendo a rendere Unravel Two un titolo imprescindibile per chiunque sia alla ricerca di un platform diverso dal solito e che non richieda un impegno eccessivo per essere portato a termine… salvo volerlo fare al 100%.

Unravel Two introduce nuove meccaniche a una formula che anche in origine aveva un gameplay vincente. Gli sviluppatori hanno avuto il coraggio di rivoluzionare la logica di risoluzione degli enigmi ambientali affiancando al personaggio che tutti abbiamo amato nel primo capitolo un secondo Yarny a fare da contrappeso. Ci sono venti quadri bonus con cui scervellarsi per trovare la chiave del rompicapo, sfide a tempo e collezionabili in un contesto artistico di prim’ordine, colonna sonora compresa. I diorami animati sono incantevoli, per quanto meno evocativi del primo capitolo, anche se offrono un paio di script tutt’altro che banali e che colmano una lacuna fatta di colori più scuri e location meno selvagge. Insomma: resta un prodotto imperdibile non solo per i fan di Martin Sahlin ma anche per tutti quelli che stanno cercando un puzzle platform accessibile ma accattivante.

 

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Pro

  • Le nuove meccaniche sono più intriganti.
  • Longevità garantita da sfide e 20 livelli.
  • Si può giocare in co-op locale.
  • Un livello di sfida superiore.
  • Colonna sonora originale di grande emozione.

Contro

  • La narrazione è meno romantica.
  • Alcuni quadri sono troppo scuri.
  • Sistema di controllo imperfetto.
8.5

Più che buono

Il fatto che la moglie abbia accettato di avere un marito con dei seri problemi di dipendenza da giochini elettronici, la dice lunga sui compromessi ai quali è dovuto scendere pur di evitare che la sua collezione di cartucce finisse misteriosamente nel bidone della spazzatura. Il suo sogno è quello di arricchirsi facendo un lavoro appagante, anche se chi lo conosce sostiene che sarebbe disposto a diventare semplicemente ricco. Nel mentre, trascorre la domenica mattina facendo le pulizie di casa, ipotizzando cosa accadrebbe se alla sua porta bussassero Elena Fisher e Liara T'Soni, insieme.

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